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Lavorare con lo scalpello da legno (apertura di cave per giunzioni) è una tecnica che si può padroneggiare con facilità a patto di essere precisi. Si scalpella il legno per scavare una mortasa, per ricavare la cava di un’unione a forcella o per un incasso per cardini. Ma la scalpellatura serve anche per rettificare un pezzo, per esempio la guancia di un tenone.
Come utilizzare lo scalpello
La lama dello scalpello è tenuta verticalmente per tagliare le fibre e si picchia sul manico a colpi di mazzuolo. È lo stadio della preparazione della cava. Per togliere i trucioli, lo scalpello viene inclinato, con lo smusso verso il basso, ed è spinto nel legno con la mano o il mazzuolo. Alla fine si spiana il fondo della cava tenendo lo scalpello di piatto sul legno per togliere i trucioli più sottili (con la mano). Scavate a trucioli piccoli e non date colpi di mazzuolo troppo forti (bisogna evitare che il legno si scheggi). Se la cava non è nel mezzo del pezzo, le guance di solito saranno tagliate con la sega: lo scalpello serve allora per svuotare il centro. Si possono dare dei colpi di sega paralleli per facilitare il lavoro di svuotamento con lo scalpello. Si cerca di spingere lo scalpello nel verso della fibra (e non trasversalmente, perché si rischia di scheggiare il legno). Il fondo di una cava deve essere piatto, ma non levigato: infatti è meglio che le fibre siano rialzate perché la colla faccia buona presa.
1 e 2. Scavo con lo scalpello da legno.
Mortasa con il bedano
La mortasa è una cava in mezzo a un pezzo che non è possibile tagliare con la sega. La si apre con un bedano della larghezza della mortasa voluta. Fissate il pezzo sul banco con un morsetto. Cominciate a scalpellare la mortasa da un capo, tenendo verticale il bedano, con lo smusso verso l’interno. Picchiate leggermente col mazzuolo per tagliare le fibre. Questo taglio verticale fatelo appena all’interno del tracciato (1 mm). Poi inclinate il bedano e togliete i trucioli spingendo la lama verso il taglio verticale. Arrivati alla profondità desiderata, girate il pezzo e scavate allo stesso modo dall’altro capo della mortasa. Rimane solo da spianare il fondo. Per aprire una mortasa passante, si scava per metà dello spessore, poi si volta il pezzo e si scava nella contro-faccia.
3. Avvio con il bedano di una mortasa.
4, 5 e 6. Scavo della mortasa col bedano.
Finitura con lo scalpello
Quando la mortasa è sbozzata col trapano (serie di fori paralleli e ravvicinati), bisogna fare la finitura con lo scalpello o il bedano affinché la cava sia rettangolare. In questo caso si maneggia lo scalpello solo con la mano, senza picchiare, per pareggiare e spianare.
Intaglio con la cavatrice.
La macchina rimpiazza lo scalpello negli incassi per cardini, incastri a mezzo legno o unioni a forcella. Per sagomare un incastro a mezzo legno, procedete per successive passate parallele, tenendo il pezzo ben fissato. La mortasatura con la cavatrice è rapida, ma si deve dare un colpo di bedano a ogni estremità (dato che la fresa è circolare, arrotonda ai capi l’apertura). Poi si fa la finitura con il bedano.