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Quando un oggetto di legno è rovinato, non è affatto obbligatorio cambiarlo (a meno che il legno non sia marcito). Nella maggior parte dei casi è possibile restaurarlo e ottenere dei buoni risultati perché, molto spesso, non è il legno ad essere rovinato in modo irrimediabile.
Restaurare l’anta di un mobile
Esaminate con cura la porta per trovare le parti che vanno riparate. Succede talvolta che la traversa bassa del telaio (la più esposta) sia marcia o molto danneggiata. In questo caso, bisogna sostituirla con un’altra dello stesso tipo (i telai delle porte tradizionali sono di quercia). Le parti del telaio (traverse e montanti) sono unite a tenone e mortasa (spesso non passanti) rinforzati con caviglie. Di solito capita che proprio queste giunzioni si siano allentate. Trovate le caviglie e, se necessario, sostituitele. Mettete la porta in squadra e fermatela in posizione sul banco. Fate dei nuovi fori vicino ai vecchi e inserite le caviglie. Tappate i fori vecchi con dei ritagli di legno (non sono più pari per cui a volte è necessario chiudere con il mastice). In alcuni casi basterà incollare di nuovo le giunzioni e serrare con la corda o con dei serragiunti grandi.
1. Rincollamento di una traversa.
2. Serraggio con la corda.
Restaurare un mobiletto
Se desiderate rinnovare un tavolino, una sedia, cominciate sverniciandolo (sia che si tratti di cera oppure di vernice). Spesso si constata che certe giunzioni sono semplicemente scollate. Non smontate il mobile (rischiereste infatti di rompere le giunzioni che ancora tengono bene), ma introducete della colla tirando un po’ per «allargare» le giunzioni difettose. Serrate forte finché sia asciutta (per una sedia utilizzate la corda o un morsetto a cinghia). Se invece la traversa di una sedia o una gamba sono rotte, sostituitele; se occorre, pulite e raschiate le ferramenta, e rifate la finitura.
1. Guéridon da restaurare.
2. Rincollamento di una gamba.
3. Rincollamento di ferramenta.
4. Rinnovazione dopo il collaggio.
Eliminazione di una bolla su un piallaccio
A volte si può notare la presenza di bolle su un’impiallacciatura. Sono generalmente dovute ad una cattiva sgrassatura che ha impedito alle parti di aderire o molto semplicemente ad un’assenza puntiforme di colla. Incidete leggermente la bolla con uno scalpello da legno (nella direzione delle fibre). Così facendo potrete iniettarvi un poco di colla da falegname (per esempio con una siringa). Poi premete la superficie con un martello per piallacci (prima passateci sopra un po’ di paraffina per proteggere la faccia). Bagnate appena il legno con acqua calda perché riprenda forma. In ultimo metteteci sopra un peso per il tempo che la colla impiegherà ad asciugare.
Pulitura dei mobili tirati a cera
Un qualsiasi tipo di benzina permette di sciogliere le cere che con passaggi successivi hanno incrostato un mobile. Con questo solvente otterrete dei buoni risultati (come anche con l’acetone). In alcuni casi lo strato è tale che è preferibile raschiare prima. Se rimangono delle macchie che non riuscite a togliere (troppo incrostate) potrete applicare su tutto il mobile un mordente della sfumatura della cera rimasta. Se inoltre il mobile è cosparso da macchie diverse provate a pulire con acqua ossigenata diluita (sbianchisce il legno per cui si dovrà in seguito applicare un mordente).
Per rimettere a nuovo i mobili laccati, provate a passare con uno straccio pulito la miscela degli ebanisti. Di solito la lacca riacquista il suo aspetto brillante.
1. Trattamento insetticida tramite iniezione.
2. Sverniciatura del legno.
3. Dopo la sverniciatura si sciacqua abbondantemente.
4. Applicazione del mordente.
Pulitura di macchie d’inchiostro
Se la macchia è fresca, usate semplicemente un po’ d’acqua calda con succo di limone strofinando vigorosamente. Se si tratta di macchie vecchie (per esempio sul piano di una scrivania), bisogna usare un sistema più efficace: provate a passare dell’acido solforico diluito (attenzione a maneggiare l’acido, è dannosissimo soprattutto per gli occhi). Spesso è necessario fare parecchie applicazioni. Sciacquate poi abbondantemente con acqua pulita. Nei casi gravi, l’unica soluzione è di usare un raschietto ben affilato (ma dopo dovrete rifare la leviga-tura e applicare un nuovo strato di mordente su tutto il mobile).
La miscela dell’ebanista
Questa miscela che si trova anche già pronta in commercio è utilissima per rimettere a nuovo i mobili vecchi (o per schiarire le lacche classiche). Può avere composizioni differenti (è però quasi sempre a base d’alcool mescolato con lacca, olio di lino ecc.). Il liquido dev’essere agitato vigorosamente prima dell’uso. Passatelo sulla vecchia lacca con uno straccio pulito di lana finché la lacca non abbia ripreso il suo bell’aspetto. Non versate il liquido direttamente sulla lacca (potreste toglierla). Accontentatevi quindi di strofinare con lo straccio ben imbevuto.
1. Preparazione di un tampone.
2. Applicazione della miscela dell’ebanista.
3. Asciugatura della miscela.
Qualche trucchetto per le viti
Se una vite non tiene più è perché la filettatura che essa ha impresso nelle fibre del legno ha ceduto. Potete sostituirla con una vite più lunga, ma questo, tenuto conto dello spessore del pezzo, non sempre è possibile. Altra soluzione:
togliete la vite e con il trapano fate un foro un po’ più largo. Riempitelo di pasta da legno e rimettete la vite al suo posto. Lasciate asciugare: la vite terrà. Potrete avvitarla un po’ più a fondo perché stringa perfettamente. Se desiderate che una vite non si possa più svitare, mettetela nella morsa e date un colpetto con la sega da metalli (con la lama sottile) per aprire un poco il taglio della testa. Poi avvitatela normalmente e a fondo e per finire infilate uno spillo da impiallacciature nella tacca del taglio.