Il telaio è la parte essenziale di una bicicletta, quella sulla quale sono fissate tutte le altre. È dunque indispensabile conservarlo in perfetto stato, verificarlo dopo un urto e se necessario raddrizzarlo. Tuttavia, in caso di deformazioni gravi, è preferibile rivolgersi ad uno specialista.
La prima qualità di un telaio è la sua rigidità. È costituito da tubi la cui parete può andare da 0,3 mm di spessore (solo per le bici da pista, che non devono subire le scosse della strada) fino a 0,9 mm. I progressi in questo campo permettono ora di realizzare dei telai in tubolare molto fine, dunque più leggero, ma comunque estremamente rigido. È il caso dei telai in duralluminio o in fibra di carbonio.
Ben inteso, non è il caso di realizzare da soli il telaio della bici. È una questione che riguarda i professionisti, poiché mette in gioco delle tecniche, un’esperienza e degli utensili che l’hobbista raramente possiede. Il telaio è costituito infatti da tre tubi principali (tubo orizzontale, tubo della sella e tubo obliquo) sui quali sono montati, grazie a dei raccordi, il tubo dello sterzo, le forcelle anteriori, i tiranti posteriori e i tubi di base. Questo insieme deve essere assemblato e regolato con molta precisione, secondo le caratteristiche della bicicletta. Per esempio, a seconda del tipo delle staffe posteriori e dunque della marca del telaio. si sceglierà un certo modello di cambio (che è fissato sulla staffa posteriore destra). È la stessa cosa per la pedaliera, montata sulla scatola del cambio, che serve a rendere solidali il tubo obliquo, il tubo della sella e i tubi di base. Se si desidera ancora un esempio, è sufficiente menzionare la forcella, la cui curvatura e il cui cavallo – determinate dalla forma della guaina – sono calcolate in funzione del tipo di bicicletta e dunque dell’utilizzo che se ne vuole fare.
Dopo un incidente o una caduta nei quali il telaio è stato danneggiato seriamente, è generalmente consigliabile far esaminare la bicicletta da un professionista e a volte mandarla in officina per farla riparare. Ma è anche possibile procedere solo a qualche operazione di rettifica.
Verifica della forcella
Situata nella parte anteriore del telaio, la forcella è costituita da due elementi paralleli le cui estremità inferiori sono più o meno piegate. Queste ultime sono dotate di staffe sulle quali è fissata la ruota anteriore. Le estremità superiori sono incassate in un pezzo che viene detto ‘lesta della forcella” e che assicura il collegamento con il tubo dello sterzo.
La forcella è caratterizzata da una piega più o meno importante, misurata dalla distanza che separa le parallele immaginarie che passerebbero, per l’una, dall’estremità della forcella, per l’altra dal punto situato prima dell’inizio della curvatura. L’importanza della piega è dunque determinata dall’angolo di curvatura della forcella.
La piega definisce il cavallo, cioè lo spazio compreso. al suolo, tra la perpendicolare che si traccerebbe a partire dalla staffa anteriore (all’estremità della forcella) e il prolungamento della parte destra della forcella. Un cavallo importante conferisce maggiore stabilità. Le nozioni che precedono, certo un po’ teoriche, permettono comunque di comprendere perché i due elementi della forcella devono essere rigorosamente paralleli. È dunque indispensabile verificarli se il telaio ha subito un urto. Potete raddrizzarli da soli se non sono stati troppo deformati.
Verifica del telaio
Il telaio può essere stato danneggiato dopo una caduta: potete verificarlo senza dover ricorrere ad uno specialista. Avrete sempre tempo per ricorrervi, a seconda dei risultati del vostro esame.
Trucco della cordicella
Per verificare se un telaio è stato danneggiato, dovrete cominciare attaccando una cordicella ad una delle due staffe posteriori, poi dovrete farla passare attorno allo sterzo e fissarla all’altra staffa posteriore. Ben tesa da una parte e dall’altra del tubo della sella, questa cordicella costituirà un punto di riferimento che vi permetterà di prendere la misura della deformazione che il telaio ha eventualmente subito. Per compiere questa operazione, misurate la distanza che separa il tubo della sella dalla cordicella, da una parte e poi dall’altra (vedere le foto a lato). Se il telaio non è stato deformato, le due misure sono rigorosamente uguali: generalmente circa 35 mm da ogni lato. Questa tecnica, molto semplice, vi aiuterà a sapere da quale lato il telaio è stato eventualmente danneggiato. Potrete segnalarlo allo specialista che consulterete, a meno che non interveniate da soli. Se la deformazione è importante, non aspettate: un telaio eccessivamente danneggiato, che tira a destra o a sinistra, può rendere pericolosa la conduzione della bici stessa. Se al contrario la differenza é modesta, potrete attendere il momento in cui dovrete portare la vostra bici dallo specialista per altri interventi: allora ne approfitterete per far raddrizzare il telaio.
Verifica con una riga
Lo schema della pagina ‘precedente indicava il principio di questa operazione, il cui scopo è di verificare se il telaio è danneggiato. Utilizzate una riga ben diritta (potete utilizzare un listello) ed abbastanza lunga (almeno 1 m). L’esame si effettua in due tempi. Cominciate posando la riga sulla scatola del cambio ed appoggiatela contro uno dei due tiranti posteriori: prendete la misura tra il bordo della riga e il tirante. Procedete nello stesso modo sull’altro tirante. Se il telaio non è danneggiato, le due misure devono essere rigorosamente identiche da una parte e dall’altra. Portate successivamente la riga verso la parte posteriore, sempre posandola sulla scatola del cambio e segnate le distanze che la separano da ciascuna delle forcelle. Tiratene le stesse conclusioni.
Telaio giusto
Lo abbiamo già detto, il telaio è la struttura di base della bici. Contrariamente agli altri pezzi (manubrio, pedali, freni, ecc.) che possono essere sostituiti, cambiare il telaio significa cambiare la bici. La scelta di questo è dunque molto importante.
Altezza del telaio
Al momento dell’acquisto di una bici, è fondamentale scegliere il telaio in funzione della propria altezza. In teoria, l’altezza del telaio deve essere di 25 cm inferiore a quella della misura presa a terra tra le gambe del ciclista a piedi nudi. Per esempio, se la misura presa tra le gambe è di 82 cm, l’altezza del telaio dovrà essere di 57 cm. Questa distanza è quella che separa la scatola del cambio dalla sella.
Tuttavia, tranne in casi specifici che riguardano gli sportivi coinvolti in gare importanti e che fanno realizzare i loro telai su misura, si semplificano generalmente i calcoli nel modo seguente. Ci si siede sulla sella e si cerca di toccare terra con i piedi. L’altezza del telaio è giusta se ci si arriva bene.
Tubi
I tubi impiegati dipendono naturalmente dall’utilizzo della bicicletta. Dei tubi comuni renderebbero il telaio troppo pesante.
Gli sportivi, preoccupati della resa, sceglieranno al contrario un telaio realizzato con tubi speciali, leggeri e rigidi nello stesso tempo. Per le corse su strada esistono dei modelli specifici; per le corse in velocità vanno bene i tubi in lega leggera. La ricerca, in questo campo, cerca di associare leggerezza a rigidità a beneficio della velocità. La qualità di un telaio si valuta anche dai raccordi brasati che uniscono i tubi tra di loro.
Infine, le staffe poste all’estremità dei i tiranti e delle forcelle sono destinati a ricevere le ruote. Devono essere rigorosamente parallele.
Per concludere, spendiamo una parola per la finitura a smalto, preferibile alla cromatura e meno costosa di quest’ultima, che, se eseguita a regola d’arte, proteggerà il telaio dall’umidità e dunque dalla ruggine e lo conserverà a lungo in buono stato.