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I pavimenti, nella loro qualità di superfici fortemente soggette ad usura, sono in genere realizzati con materiali che non richiedono alcuna verniciatura. Tuttavia alcuni tipi, che per la particolare porosità sono molto assorbenti e facili a macchiarsi in profondità, risultano di più agevole manutenzione se opportunamente protetti con vernici di buona resistenza. Verniciare un pavimento è sempre un intervento impegnativo che richiede un minimo di programmazione, se non altro perché l’ambiente deve essere svuotato e non può essere utilizzato per tutta la durata delle operazioni, che possono protrarsi anche per alcuni giorni. Prima di iniziare il lavoro è sempre bene proteggere la base delle pareti con nastro adesivo di sufficiente larghezza oppure asportare gli eventuali zoccolini di protezione applicati a vite. Quanto di seguito detto vale naturalmente anche per le scale costruite con i medesimi materiali.
COME VERNICIARE IL PARQUET
La verniciatura di gran lunga più conveniente per i pavimenti in legno è quella definita “vetrificante” (o “cristallizzante”) che si realizza con vernici poliuretaniche a uno o due componenti, disponibili in versione brillante oppure opaca. Oltre a possedere un’ottima adesione nei confronti del legno, queste vernici sono caratterizzate da una notevole durezza superficiale che le rende particolarmente resistenti all’abrasione dovuta sia allo scalpiccio sia ai ripetuti lavaggi. Il trattamento vetrificante di solito è praticato da imprese specializzate che, utilizzando apposite attrezzature, lo eseguono in breve tempo e col minimo disturbo per gli abitanti. Fare da sé non è comunque difficile, purché si disponga di tempo e buona volontà e purché il pavimento non si trovi in troppo cattive condizioni.
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PREPARAZIONE DEL FONDO
Se il pavimento è nuovo, già levigato e senza macchie, prima di verniciarlo non occorre far altro che togliere accuratamente la polvere con uno straccio umido, lasciando poi asciugare completamente perché imprigionare dell’umidità sotto la vernice darebbe luogo a rigonfiamenti e screpolature. Questo vale anche per l’umidità eventualmente contenuta nel sottofondo, che deve essere lasciata libera di evaporare: meglio quindi, per qualche mese dopo la posa, evitare di verniciare il pavimento limitandosi a proteggerlo, se necessario, con una semplice ceratura.
Un pavimento in ordine ma già incerato prima di poter essere verniciato deve essere lavato a fondo con acqua e detersivo, strofinandolo con una spazzola fino a togliere ogni traccia di cera; poi lo si sciacqua e lo si lascia asciugare perfettamente.
Quando un parquet è in disordine e molto macchiato la preparazione si fa molto più complessa e prima di accingersi all’impresa conviene valutare attentamente le proprie capacità e le proprie forze, specie se la superficie da trattare è piuttosto estesa. Dopo un buon lavaggio, bisogna provvedere alle necessarie riparazioni: fissaggio delle tavolette instabili, sostituzione di quelle deteriorate, stuccatura delle fessure.
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Quest’ultima operazione, che è la più frequente nei casi comuni, si esegue con l’apposito stucco per legno preventivamente colorato nella tonalità del pavimento e applicato a spatola nella fessura ben ripulita dalla polvere.
A stuccature essiccate l’intero pavimento deve essere levigato per asportarne lo strato superficiale macchiato e scalfito. Il sistema di levigatura più comodo e rapido è quello che prevede l’impiego di speciali macchine di tipo professionale delle quali chi fa da sé difficilmente può disporre. Poiché non è pensabile di eseguire l’operazione a mano se non su di una superficie molto ridotta, è necessario servirsi almeno di una levigatrice orbitale.
La levigatura deve essere molto accurata e terminata con carta smeriglio molto fine, in modo da ottenere una superficie perfettamente piana e liscia. Nei punti poco accessibili va eseguita a mano, prima con paglietta di ferro e poi con carta smeriglio a grana decrescente. Una volta che sia terminata, si procede a eliminare la polvere di legno per mezzo di un aspirapolvere; è bene poi far seguire subito la verniciatura, prima che il pavimento abbia a sporcarsi.
L’operazione di levigatura fin qui descritta è opportuna anche quando si tratta di riverniciare un pavimento già “vetrificato”.
VERNICIATURA
La vernice poliuretanica si applica in due o tre mani (e anche più) rispettando di volta in volta i rapporti di diluizione consigliati dal produttore e fino ad ottenere una superficie uniforme senza “assorbiture”. Il pennello più adatto è un ovalino di setola dura, piuttosto largo e perfettamente pulito. Durante il lavoro è bene proteggere le mani con guanti e mantenere arieggiato l’ambiente per evitare il ristagno dei vapori di solvente che, per quanto non tossici, risultano fastidiosi. Se il prodotto scelto è a due componenti, per evitare perdite di tempo ed errori conviene acquistarlo in dosi già pronte per una corretta miscelazione. Prima dell’uso si mescola molto accuratamente il catalizzatore con il prodotto base, lasciando poi riposare la miscela per il periodo di tempo prescritto dal fabbricante, di solito circa un quarto d’ora. Le vernici catalizzate dopo la miscelazione sono utilizzabili solo per alcune ore, aggiungendo l’apposito diluente ogni volta che tendono a diventare troppo dense: è quindi inutile spreco prepararle in quantità eccessiva.
Oggi comunque sono disponibili vernici poliuretaniche monocomponenti che, senza creare problemi di dosaggio e miscelazione, in quanto a durata e resistenza danno gli stessi risultati.
La verniciatura si esegue per larghe fasce, possibilmente secondo la venatura del legno; non si deve mai interrompere il lavoro prima di aver completato la mano in corso su tutto il pavimento. Durante l’essiccazione bisogna aerare il locale che non deve essere né troppo freddo né surriscaldato. Prima di applicare ciascuna delle mani successive si procede a una leggera levigatura, seguita da asportazione delle scorie mediante aspirapolvere. Applicata la mano finale è bene attendere un paio di giorni prima di introdurre i mobili, evitando di trascinarli per non incidere la vernice. In seguito il pavimento può essere tranquillamente lavato con acqua e detersivo.
COME VERNICIARE I PAVIMENTI IN COTTO
Oggi si producono mattonelle in cotto naturale che non presentano particolari difficoltà di manutenzione in quanto possono essere lucidate “a piombo” come il marmo o altre pietre. Certi vecchi pavimenti in cotto di tono rustico, specie se piuttosto logori, hanno invece una spiccata tendenza ad assorbire lo sporco, macchiandosi in profondità.
Un sistema al quale tradizionalmente si ricorre per renderne più agevole la pulizia è quello di trattare la superficie con olio di lino. Il trattamento prevede innanzi tutto che il pavimento venga pulito e sgrassato: a questo scopo lo si lava con soda Solvay disciolta in acqua (circa 20 grammi ogni litro d’acqua) strofinando a fondo con uno spazzolone e poi risciacquando. Dopo aver lasciato asciugare completamente si stendono a pennello due mani di olio di lino diluito con acquaragia. L’olio forma sul pavimento uno strato impermeabile che serve da base per la successiva ceratura.
Una vera e propria verniciatura dei pavimenti in cotto si può eseguire con le stesse vernici poliuretaniche adatte per i parquet, da stendere con un pennello duro in almeno tre mani a diluizione decrescente. Possono essere utilizzati anche gli smalti poliuretanici di cui al paragrafo seguente i quali però, essendo coprenti, alterano completamente l’aspetto del cotto.
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COME VERNICIARE I PAVIMENTI IN CEMENTO
Nei box, scantinati e magazzini esistono spesso pavimenti in cemento poco estetici e polverosi che con un’adeguata verniciatura possono essere notevolmente migliorati. Per quest’uso vengono prodotti degli smalti poliuretanici monocomponenti (disponibili in diversi colori) talvolta definiti “rivestimenti ceramici” per sottolinearne l’ottima resistenza e l’assoluta lavabilità.
Per poter essere verniciato con buon risultato il pavimento deve essere asciutto non solo in superficie ma anche in profondità, quindi ben stagionato e isolato dall’umidità proveniente dal terreno. Anche se il fondo è vecchio e macchiato non occorre lavarlo, purché si provveda a togliere le incrostazioni e pulire a fondo con adatti solventi le eventuali macchie di grasso o catrame. La presenza di cere o sostanze analoghe rende invece necessario un accurato lavaggio con una soluzione di acido cloridrico al 4 per cento, seguito da energica raschiatura e spolveratura.
Perché lo strato di vernice risulti abbastanza spesso e resistente bisogna stendere, con una pennellessa o un rullo a pelo lungo, tre mani di smalto: la prima allungata con un ugual volume di diluente, la seconda con metà volume e la terza con il trenta per cento.
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