La ragione essenziale per cui gli oggetti di ferro devono essere verniciati è quella di proteggerli dalla ruggine, che si produce per effetto dell’azione ossidante dell’aria e dell’acqua. Solo isolando il metallo dall’ossigeno atmosferico e dall’umidità con una pellicola protettiva impermeabile e priva di discontinuità è possibile prevenire efficacemente i danni causati dalla ruggine, che sono sempre più gravi di quanto a prima vista parrebbe: la ruggine ha infatti la caratteristica di propagarsi rapidamente e insidiosamente, corrodendo il metallo sempre più in profondità fino alla completa disgregazione.
Inferriate, parapetti, recinzioni, cancelli e serrande, radiatori e tubazioni in ferro non appena messi in opera devono essere protetti con un’adeguata verniciatura, che va poi sottoposta a periodico controllo e subito ripristinata non appena si notano tracce di ruggine. Un ritardo anche solo di qualche settimana renderebbe questi interventi molto più complessi e faticosi; un ritardo prolungato può ridurre l’oggetto, specie se esposto all’umidità, un vero e proprio rottame. Poiché il ferro e molto meno soggetto del legno alle variazioni dimensionali dovute agli sbalzi di temperatura, qualunque tipo di smalto, anche scarsamente elastico come quelli alla nitrocellulosa, può servire a verniciarlo convenientemente. Particolarmente importante è la preparazione del fondo che in questo caso, oltre a garantire il perfetto ancoraggio della vernice, deve svolgere anche un’azione protettiva.
LA CORRETTA PREPARAZIONE
Il trattamento preparatorio al quale vanno sottoposte le superfici in ferro prima di essere verniciate dipende, oltre che dal loro grado di ossidazione, anche dalla loro ubicazione: è chiaro, infatti, che se sono direttamente esposte alle precipitazioni atmosferiche o si trovano in ambienti umidi richiedono una protezione particolarmente accurata. Giova inoltre ricordare che la formazione della ruggine viene notevolmente favorita e accelerata dall’atmosfera marina e da quella inquinata da esalazioni acide.
In ogni caso le mani di preparazione con pittura antiruggine vanno date su supporti perfettamente asciutti perché eventuali residui di umidità che restassero imprigionati al disotto provocherebbero il formarsi di focolai di ruggine, causando in breve il distacco della pellicola protettiva e la conseguente ossidazione di porzioni sempre più estese.
Ultimo aggiornamento 2024-11-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Per la scelta dell’antiruggine più adatto tra i vari in commercio è bene rifarsi al solito criterio di evitare le incompatibilità che si possono verificare fra prodotti eterogenei: è quindi preferibile un’antiruggine della stessa natura e stessa marca dello smalto che s’intende usare per le mani di finitura.
-Ferro nuovo. I manufatti nuovi, quando non sono forniti già preparati con pitture antiruggine e quindi pronti per la verniciatura, sono di solito protetti dal rischio di immediata ossidazione per mezzo di uno strato di grasso. In questo caso occorre per prima cosa sgrassarne la superficie strofinandola energicamente con stracci imbevuti di trielina, acquaragia o altro solvente. Dopo le eventuali stuccature, eseguite con lo speciale stucco per per ferro, si ripassa il ferro con carta smeriglio a grana medio-fine. Completano la preparazione due mani di antiruggine stese in modo uniforme con un pennello piuttosto duro.
-Ferro già verniciato. Se la precedente verniciatura è in buono stato e si desidera rinfrescare o cambiare la tinta, basta prima lavare con acqua e soda Solvay, stuccare eventualmente le piccole imperfezioni e carteggiare leggermente tutta la superficie, spolverando bene.
Qualora invece la vecchia vernice sia rovinata in alcuni punti, dopo il lavaggio occorre eliminare le parti in distacco e le incrostazioni di ruggine raschiandola con spatola e spazzola metallica. Durante questa operazione è prudente riparare gli occhi con occhiali protettivi dalle scaglie taglienti che potrebbero colpirli. Le parti scrostate vanno restaurate con stucco, se occorre, e sempre con pittura antiruggine; poi si leviga tutta la superficie con carta smeriglio fine. Se l’oggetto da verniciare è esposto all’umidità, conviene terminare la preparazione con una mano di antiruggine. Nel caso infine che lo strato di vernice esistente sia da eliminare totalmente perché molto compromesso o inadatto, si procede alla sverniciatura con l’aiuto degli speciali preparati chimici terminando poi la preparazione della superficie come se si trattasse di ferro nuovo.
-Ferro molto ossidato. Premesso che non si dovrebbe mai permettere che per mancata manutenzione la ruggine trovi modo di estendersi ad ampie zone, quando ciò sia malauguratamente avvenuto rimuoverla è operazione lunga e faticosa, specie se l’oggetto presenta delle parti poco accessibili, che richiede sempre l’impiego di occhiali protettivi.
Il metallo deve essere raschiato fino a che torni lucido in ogni sua parte; a seconda della consistenza della ruggine e della forma delle superfici da pulire si sceglieranno gli attrezzi più adatti tra i vari tipi di raschietti, di spazzole metalliche a mano o da trapano e di dischi abrasivi, anch’essi da montare al trapano. Per facilitare la rimozione della ruggine conviene servirsi anche di un “deossidante” liquido, da applicare abbondantemente con un pennello duro dopo aver asportato con un raschietto le scaglie più superficiali. A poco più di un quarto d’ora dall’applicazione si ripassa la superficie con spazzola di acciaio per eliminare il primo strato di ruggine; nei punti più difficili si agisce con tela smeriglio, poi si prosegue ad applicare deossidante e a spazzolare fino a raggiungere il metallo sano, sul quale per precauzione si dà un’ultima passata di deossidante seguita da carteggiatura. A questo punto la preparazione continua come sul ferro nuovo. Volendo evitare di rimuovere completamente la ruggine ci si può limitare a grattar via la polvere e le scaglie più incoerenti, stendendo poi su tutta la superficie uno dei cosiddetti convertitori di ruggine. Sono speciali liquidi che, applicati a pennello e lasciati agire per alcune ore, trasformano la ruggine in una sostanza inerte e compatta, di colore scuro, in grado di proteggere il metallo sottostante. L’applicazione di una seconda mano serve da ulteriore protezione, dopodiché il ferro può essere verniciato con qualunque smalto, ad eccezione di quelli alla nitrocellulosa.
COME DIPINGERE
Poiché l’antiruggine non è di per sé in grado di resistere a lungo, bisogna che venga tempestivamente ricoperta con due buone mani di smalto, le quali si applicano con le stesse precauzioni e gli stessi accorgimenti già visti per la verniciatura del legno. Si deve comunque badare che sia la pittura antiruggine sia lo smalto vengano stesi senza discontinuità anche nei punti difficilmente raggiungibili con il pennello, nei quali, se necessario, si provvederà a colarli. Come sempre gli infissi che non si possono smontare e collocare in posizione orizzontale vanno verniciati partendo dall’alto e cercando di evitare colature; in particolare se si tratta di serramenti occorre fare attenzione che i vari strati di vernice non formino uno spessore tale da comprometterne la chiusura.
Ultimo aggiornamento 2024-11-21 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
La verniciatura dei caloriferi merita qualche parola a parte. Essa richiede infatti l’impiego di antiruggine e vernici capaci di sopportare gli sbalzi di temperatura cui verranno sottoposti, senza scrostarsi o fessurarsi. Prima di iniziare il lavoro è bene proteggere il muro retrostante con fogli di carta trattenuti da nastro adesivo. Per evitare che la vernice asciughi troppo rapidamente con formazioni di grinze e screpolature, il calorifero deve essere spento. Se è del tipo a elementi, conviene prima dipingere le parti interne, facilmente accessibili se si usano gli appositi pennelli: si potrà poi rifinire con maggior cura le superfici più in vista.
COME TRATTARE LA LAMIERA ZINCATA
È questo un materiale molto impiegato in edilizia per canali di gronda, pluviali, scossaline ed altri completamenti del genere. Poiché la zincatura protegge la lamiera dall’ossidazione per almeno un anno (e in atmosfera non inquinata anche per alcuni anni) durante questo periodo i manufatti non richiedono ulteriore protezione.
In seguito bisogna provvedere a verniciarli; tuttavia la maggior parte delle vernici antiruggine, come anche i vari tipi di smalti, per un fenomeno di incompatibilità chimica non aderiscono allo zinco e dopo breve tempo si sfaldano. Per questo motivo si usa dare sulle lamiere zincate come prima mano una speciale vernice preparatoria (wash-primer) in grado di ancorarvisi perfettamente e servire da supporto per gli strati successivi.
Ultimo aggiornamento 2024-11-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Il wash-primer si applica a pennello sulle lamiere ben sgrassate con solvente, possibilmente dopo averle lasciate per qualche mese esposte alle intemperie, perché una leggera patina di ossido di zinco ne favorisce l’ancoraggio. Al disopra conviene dare ancora una mano di antiruggine e rifinire con due mani di smalto. Su vecchia lamiera zincata già attaccata dalla ruggine l’impiego del wash-primer non è necessario; prima di applicare un’antiruggine al cromato di zinco occorre però ripulire la superficie da ogni traccia di corrosione mediante energica spazzolatura.