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Non molto tempo fa questo sistema veniva usato quasi esclusivamente da industrie o artigiani in grado di ammortizzare in breve tempo il notevole costo delle complesse e ingombranti attrezzature necessarie. Oggi invece la tecnica della verniciatura a spruzzo è stata resa accessibile anche a chi fa da sé, con la disponibilità sul mercato di apparecchi di più semplice concezione, quindi di minor prezzo e di più facile impiego.
Rispetto ai metodi tradizionali a pennello o a rullo, la verniciatura a spruzzo offre alcuni indiscutibili vantaggi quali una maggiore rapidità di esecuzione e una più uniforme distribuzione della pittura: vantaggi tanto più apprezzabili quanto più ampia e complicata da angoli o modanature è la superficie da dipingere. Anche i tempi di essiccazione risultano più rapidi, poiché lo strato di pittura è di spessore costante. Quando però si tratta di dipingere oggetti di modeste dimensioni o a superficie molto discontinua (ad esempio una recinzione o un parapetto ad elementi molto distanziati) questi vantaggi sono in parte vanificati da un inevitabile maggior consumo di pittura, dovuto al fatto che solo una parte del “getto” può raggiungere l’obiettivo.
La preparazione delle superfici da dipingere non è dissimile da quella indicate per la verniciatura a pennello. È però raccomandabile una maggiore accuratezza nell’eseguire le varie operazioni (soprattutto quelle di stuccatura e carteggiatura) affinché non risulti compromessa in partenza la levigatezza tipica delle finiture a spruzzo.
In ogni caso verniciare a spruzzo non è tanto semplice quanto si potrebbe pensare e richiede una certa pratica che conviene acquisire prima di affrontare interventi impegnativi. Inoltre i risultati, sia in termini di qualità sia di convenienza, saranno sempre connessi alle caratteristiche dell’apparecchio di cui si dispone e al suo corretto impiego. Oltre ad alcune norme generali, valide in ogni caso, è essenziale dunque seguire scrupolosamente le istruzioni e i suggerimenti specifici di volta in volta forniti dalle ditte produttrici sia delle apparecchiature sia dei prodotti impiegati per dipingere.
LE PISTOLE A SPRUZZO
Nella categoria degli apparecchi per spruzzare, in posizione intermedia tra le complesse e costosissime attrezzature di tipo professionale e le fin troppo semplici bombolette spray, esistono oggi parecchi tipi di pistole a spruzzo dalle prestazioni più o meno soddisfacenti. Non c’è dunque che l’imbarazzo della scelta; ma questo, più che semplificare, può complicare il problema, specialmente perché i vari modelli presentano a volte differenze di prezzo anche molto notevoli che a prima vista non si sa a che cosa attribuire, in realtà per trovare un valido orientamento nell’acquisto conviene sempre valutare con attenzione quali elementi possono influire sul funzionamento, l’uso e la durata di uno di questi apparecchi.
Una pistola a spruzzo deve in primo luogo poter garantire una buona nebulizzazione della pittura, cosa che richiede una adeguata pressione che consenta alla pittura di raggiungere la superficie da dipingere nella giusta consistenza e con un getto continuo ed uniforme. Accertata questa condizione, è bene esaminare l’apparecchio nei dettagli, a cominciare dalla esplicita garanzia di rispondenza alle norme di sicurezza CEI, essenziale per qualunque attrezzatura a funzionamento elettrico. Altri importanti elementi di valutazione sono: i materiali, che devono essere resistenti ed antiurto; la leggerezza, le ridotte dimensioni, la forma compatta, utili se favoriscono la manovrabilità dell’apparecchio, purché non a scapito della sua efficienza e solidità; la razionalità costruttiva, che si evidenzia soprattutto nella presenza di efficaci congegni di regolazione e nella accessibilità e smontabilità dei componenti che vanno sottoposti a manutenzione; in particolare le parti più soggette ad usura devono essere, all’occorrenza, facilmente sostituibili. Il pregio di una pistola a spruzzo dipende anche dal numero e dalla qualità degli accessori di cui è corredata o che si possono acquistare a parte. Da essi può dipendere la possibilità di sfruttare l’apparecchio nel miglior modo e in svariate occasioni. I modelli più perfezionati sono dotati ad esempio di ugelli di vario diametro per spruzzare prodotti più o meno densi, intercambiabili o regolabili, con i quali si possono ottenere getti “a cono” (per le applicazioni più comuni), “a ventaglio” (per grandi superfici) e anche “inclinate” (per soffitti, pavimenti e parti poco accessibili). Si possono avere inoltre prolunghe rigide o pieghevoli, serbatoi di ricambio, che servono ad evitare continui travasi e lavaggi, e altri tipi di accessori.
Per quanto riguarda il principio sul quale è basato il loro funzionamento, le pistole a spruzzo sono raggruppabili in due categorie: quelle che ottengono la nebulizzazione della pittura mediante un flusso di aria compressa e quelle a funzionamento elettromagnetico, dette anche “airless” (senza aria).
PISTOLE AD ARIA COMPRESSA
Per funzionare devono essere collegate, mediante un tubo di gomma o plastica, ad un “compressore”, cioè ad un apparecchio in grado di comprimere l’aria alla pressione necessaria per una buona nebulizzazione. Le pistole a spruzzo dì tipo professionale utilizzano compressori ad accumulo d’aria collegati al cosiddetto “polmone”, che è un serbatoio metallico più o meno grande (50, 100 o più litri) destinato a contenere una riserva di aria compressa. Sia per il costo sia per l’ingombro i compressori di questo tipo sono però decisamente sproporzionati all’uso che ne può fare un privato, al quale conviene orientare la propria scelta sui piccoli compressori ad erogazione continua, privi di polmone e dei relativi accessori e quindi molto più economici. I migliori sono a funzionamento autonomo, cioè dotati di motore elettrico incorporato; quelli per i quali è previsto il collegamento al motore di un altro apparecchio (ad esempio di un trapano elettrico) sono poco pratici e di minore affidabilità.
Ai compressori ad erogazione continua vanno collegate pistole “a flusso libero”, diverse da quelle adatte per i compressori ad accumulo in quanto consentono il passaggio e la fuoriuscita dell’aria compressa anche quando non sono in azione; solo premendo la leva di comando della pistola, l’aria viene immessa nel percorso di spruzzatura.
Le pistole ad aria compressa sono in genere più costose di quelle a funzionamento “airless”, ma in compenso danno migliori prestazioni perché sono in grado di produrre pressioni più elevate e costanti, naturalmente in rapporto al tipo e alla potenza del compressore utilizzato; in taluni modelli è anche prevista la possibilità di immettere nel serbatoio aria calda, che consente di spruzzare prodotti meno diluiti, quindi più coprenti. Conviene comunque ricordare che il flusso di aria compressa dà luogo ad una “nube” di pittura atomizzata piuttosto estesa e persistente che, oltre a causare una certa dispersione del prodotto, richiede qualche precauzione igienica.
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PISTOLE TIPO AIRLESS
Costituiscono da sole un sistema di spruzzatura completo, senza che sia necessario collegarle ad altri apparecchi esterni. Per nebulizzare la pittura infatti non si servono di aria compressa ma di una piccola pompa incorporata nel loro interno. Il funzionamento della pompa è basato sul rapidissimo movimento (100 corse al secondo) di un pistone azionato da un elettromagnete e contrastato da una molla che, dopo ogni corsa, tende a riportarlo all’indietro. In conseguenza di tale movimento la pittura viene aspirata dal serbatoio all’interno dello spruzzatore, compressa e forzata ad uscire attraverso l’ugello; a questo punto subisce una rapida espansione che la disperde in minutissime particelle che vengono proiettate in avanti. Agendo sull’apposita vite di regolazione si può variare la lunghezza della corsa del pistone, determinando così sia la pressione del getto sia la quantità di pittura spruzzata.
Oltre ad essere le apparecchiature a spruzzo le più economiche, le pistole “airless” sono anche le più compatte e manovrabili. Per contro non raggiungono che una pressione alquanto limitata, per cui danno buoni risultati solo con prodotti fortemente diluiti. Del resto non tutti i tipi in commercio sono ugualmente validi: alcuni lasciano alquanto a desiderare ed è più che mai opportuno, all’atto dell’acquisto, accertarsi che i criteri costruttivi dell’apparecchio garantiscano prestazioni di buon livello.
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MANUTENZIONE
Le ditte costruttrici allegano ad ogni modello dettagliate istruzioni per la regolazione, l’uso, la pulizia e la manutenzione alle quali è indispensabile attenersi scrupolosamente se si vogliono ottenere buoni risultati e non si vuol compromettere l’efficienza dell’apparecchio. Addirittura essenziale è un’accurata pulizia, che deve essere fatta immediatamente dopo l’uso; solo così si può evitare che i residui di pittura, essiccandosi all’interno, deteriorino i delicati congegni dello spruzzatore.
Come prima operazione si spruzza acqua pulita (se sono stati usati prodotti all’acqua) o diluente, in modo da pulire l’interno del tubo di aspirazione; poi si lava il serbatoio e si staccano le parti smontabili, come la testina e l’ugello, per poterle pulire bene anche all’interno immergendole direttamente in acqua o diluente. Si eviti però di immergere nel diluente l’intera pistola perché si rischierebbe di deteriorarne le guarnizioni. Nel ripulire i canaletti dello spruzzatore non si devono usare spilli o altri oggetti metallici che potrebbero arrecare danni, ma strumenti più delicati, ad esempio stuzzicadenti in legno o in plastica.
Si ricordi inoltre che le parti mobili dell’apparecchio vanno sistematicamente lubrificate. Un sistema consigliato è quello di versare nel serbatoio una piccola quantità di olio lubrificante e spruzzarla: in tal modo tutti i congegni interni vengono avvolti da un velo protettivo che li preserva dalla corrosione e dalle incrostazioni.
PITTURE UTILIZZABILI
In teoria si può dipingere a spruzzo con uno qualsiasi dei vari prodotti vernicianti; in pratica è bene ogni volta verificare che l’apparecchio del quale si dispone sia in grado di dare buoni risultati con un determinato prodotto. In linea di massima si può dire che tutte le qualità di vernici o smalti (e in particolare quelli alla nitrocellulosa) sono utilizzabili con pistole di qualunque tipo. Solo i modelli più potenti e più resistenti all’usura consentono invece l’impiego di quei prodotti che, contenendo pigmenti piuttosto grossi, risultano leggermente abrasivi: antiruggini e pitture opache di fondo, colori a calce e le stesse idropitture.
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Raramente una pittura viene fornita in consistenza idonea per l’applicazione a spruzzo, quindi, in genere, prima dell’uso va opportunamente diluita. Una non corretta diluizione oltre a rendere più difficoltosa la verniciatura può produrre inconvenienti estetici: gli smalti, ad esempio, se troppo allungati, al termine del lavoro appaiono meno lucidi di quanto dovrebbero. Per raggiungere l’esatto grado di viscosità si aggiunge poco per volta l’adatto diluente nella quantità indicata sulla confezione, mescolando fino ad ottenere una completa omogeneità.
viscosimetro è un accessorio che rende più facile e più precisa l’esatta diluizione della pittura anche a chi non ha pratica.
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È un contenitore a forma di imbuto la cui estremità inferiore presenta un foro del diametro di 4 mm. Va riempito di pittura, che poi si lascia fuoriuscire dal foro contando i minuti necessari al completo svuotamento, che devono essere quelli indicati dal produttore come corrispondenti al giusto grado di viscosità.
LE PRECAUZIONI DA ADOTTARE
Un inconveniente tipico della verniciatura a spruzzo è costituito dalla “nube” che si produce in seguito alla polverizzazione della pittura; essa è sempre nociva e, a seconda del prodotto impiegato, può essere anche fortemente tossica. L’ideale sarebbe poter eseguire questo genere di lavori in un locale apposito: uno scantinato, una soffitta o un garage purché ben arieggiati, luminosi e privi di polvere. Dovendo invece lavorare all’aperto, bisogna attendere il momento in cui non ci sia umidità né vento che possa sollevare polvere o deviare il getto dello spruzzatore. In ogni caso è indispensabile proteggere pareti e oggetti circostanti con fogli di plastica o carta oppure con schermi di cartone.
Analoghe precauzioni vanno prese per la propria persona; indossando abiti in disuso e non trascurando di coprire i capelli, magari con una cuffia di plastica del tipo da doccia. Soprattutto utilizzando pistole ad aria compressa è bene proteggere naso e bocca con una “mascherina” filtrante, che può anche essere un semplice fazzoletto annodato. Al termine del lavoro ci si pulirà subito dalle tracce di pittura, se necessario con uno straccio imbevuto di diluente, lavandosi poi con acqua e sapone. Attenzione infine a non eseguire mai verniciature a spruzzo con prodotti infiammabili, come sono sempre quelli a solvente, fumando oppure in presenza di apparecchi funzionanti a fiamma libera: cucine a gas, stufe, ecc.
La sistemazione più conveniente della superficie da verniciare è quella in orizzontale, che evita il rischio di colature. Volendo tuttavia raggiungere la massima rapidità di esecuzione si cercherà di disporre l’oggetto in modo tale che risulti accessibile al getto su tutti i lati da verniciare: appoggiato su dei supporti o addirittura sospeso.
COME UTILIZZARE LO SPRUZZATORE
Dopo aver versato la pittura omogeneamente diluita nel serbatoio della pistola senza riempirlo del tutto e averlo rimesso a posto in modo che la tenuta sia ermetica, bisogna scegliere l’ugello adatto e regolare l’intensità del getto agendo sugli appositi congegni a vite. Ad ogni tipo di prodotto con una data viscosità deve infatti corrispondere la giusta pressione dell’aria compressa e viceversa. Il buon risultato della verniciatura dipende anche dall’equilibrio di questi due fattori: se la pressione è insufficiente (o la pittura troppo densa) si produrranno delle colature e la superficie, una volta asciutta, risulterà “bucciata”; se, al contrario, la pressione è eccessiva (o troppo diluita la pittura), sulla superficie si depositerà uno strato troppo sottile e per completare la verniciatura sarà necessario un maggior numero di “passate”, con conseguente spreco di tempo e di materiale.
Risulta essere quindi sempre consigliabile verificare l’intensità del getto con qualche prova preliminare eseguita su di un pezzo di cartone; la prova rivelerà anche altri eventuali inconvenienti, per altro facilmente ovviabili.
Un getto troppo denso può essere dovuto a insufficiente diluizione del materiale oppure all’impiego di un ugello troppo grande o regolato in modo che la pressione risulti troppo debole. L’inconveniente può verificarsi anche ricominciando a spruzzare dopo una pausa, per via della pittura che si è depositata nei condotti.
La formazione di bollicine denuncia che la pressione è troppo alta. Se agendo sulla vite di regolazione non si riesce ad eliminare il difetto, bisogna ricorrere ad un ugello più grande.
Un’erogazione discontinua, come anche l’interruzione del getto, di solito vanno attribuite ad impurità o grumi presenti nella pittura. Occorrerà quindi passarla al colino, provvedendo poi a pulire accuratamente l’ugello dello spruzzatore.
La forma irregolare del getto può essere dovuta a parziale occlusione dell’ugello, per gli stessi motivi di cui sopra, oppure ad un’imperfetta regolazione.
Prima di intraprendere una verniciatura a spruzzo di qualche impegno è certo indispensabile impratichirsi nell’uso della pistola fino a maneggiarla con sufficiente naturalezza. In particolare si dovranno tenere sotto controllo i fattori che seguono.
-La distanza dell’ugello dalla superficie da dipingere, che deve essere tale da dar luogo a una velatura uniforme e abbastanza coprente ma non eccessivamente spessa, sulla più ampia zona possibile. La distanza ottimale, che è in rapporto alla potenza dell’apparecchio e all’ampiezza del getto, in media si aggira sui 25-35 cm e deve essere mantenuta costante muovendo tutto il braccio senza ruotare il polso.
– L’inclinazione della pistola, il cui asse deve costantemente formare un angolo retto con la superficie da dipingere. Impugnando la pistola con una diversa inclinazione il getto non raggiunge la superficie in modo uniforme, con la conseguenza di inevitabili striature. Se poi la pistola viene inclinata verso l’alto o verso il basso c’è il rischio che il tubo di aspirazione, non riuscendo a “pescare” nella vernice, aspiri aria producendo macchie.
– La velocità di movimento della mano che impugna la pistola, che deve essere mantenuta costante durante tutta la verniciatura, evitando nel modo più assoluto di soffermarsi su di una stessa zona se si vuole evitare di sovraccaricarla. La giusta velocità si individua caso per caso dopo qualche tentativo: un movimento troppo lento lascia infatti depositare un’eccessiva quantità di pittura, che può colare o formare ringrossi; con un movimento troppo rapido si ottiene invece uno strato non abbastanza coprente.
COME ESEGUIRE LA VERNICIATURA
Una corretta esecuzione richiede che la superficie venga coperta in modo perfettamente uniforme con il minor numero di “passate” possibile. La pistola, come si è visto, deve essere tenuta sempre perpendicolare alla superficie da dipingere e mossa in linea retta, a distanza e velocità costanti.
Se la superficie da spruzzare è orizzontale conviene iniziare dal lato più vicino all’operatore, in modo che la “nebbia” prodotta dalla pistola non abbia a depositarsi sulle zone già ricoperte. Per le superfici verticali si comincia sempre dall’alto; poiché la vernice tende a scorrere verso il basso è opportuno tenere la pistola ad una distanza maggiore, in modo che le varie passate risultino particolarmente leggere. Per verniciare i soffitti o altre zone poco accessibili occorre servirsi dell’apposita prolunga flessibile che permette di variare la direzione del getto.
Ogni passata deve iniziare al di fuori della superficie, procedendo da un capo all’altro e sbordando leggermente su ogni lato; la successiva si dà in direzione opposta e in modo che ricopra per metà quella già data. Un utile accorgimento è quello di interrompere il getto subito dopo aver terminato una passata e rimetterlo in funzione un attimo prima di iniziare la successiva: in tal modo si evita un inutile spreco della pittura che, mantenendo in azione lo spruzzatore, si disperderebbe al di fuori della superficie. Ultimato il primo strato si attende la completa essiccazione della pittura per giudicare del risultato, che comunque ben difficilmente sarà accettabile, soprattutto alle prime esperienze. Il più delle volte per ottenere una finitura uniforme è necessario ricorrere al metodo della “spruzzata incrociata”, che consiste nel sovrapporre al primo un secondo strato di vernice, ottenuto con lo stesso procedimento ma muovendo la pistola in direzione perpendicolare a quella della mano precedente. Solo nel caso che si tratti di vernici trasparenti da applicare sul legno è preferibile agire sempre nel senso della venatura.
LE VERNICI SPRAY
Chi si dedica solo occasionalmente a lavori a spruzzo di scarsa entità non può certo trovare conveniente l’acquisto di una pur modesta attrezzatura. Può invece ricorrere con profitto alle ormai famose “bombolette spray”, che hanno la caratteristica di fornire, insieme alla vernice, anche un facile mezzo per applicarla. Le possibilità di scelta sono piuttosto ampie perché in questo tipo di confezioni sono reperibili, oltre a vari prodotti accessori e di preparazione, vernici trasparenti e smalti sia lucidi sia opachi, in una vasta gamma di tinte più o meno intense.
I vantaggi sono evidenti: le bombolette sono pronte all’uso, se utilizzate solo in parte possono venir conservate anche a lungo, quando sono vuote si gettano via. È quindi eliminata ogni preoccupazione per quanto concerne la preparazione e la diluizione dei prodotti, la “messa a punto” dell’apparecchio spruzzatore e la indispensabile pulizia dello stesso dopo ogni utilizzazione. Qualche inconveniente può invece derivare dallo scarso potere coprente delle vernici, che, per poter essere spruzzate con la limitata pressione realizzabile all’interno della bombola, sono sempre fortemente diluite. Il leggerissimo strato di vernice che ricopre la superficie ad ogni passata obbliga a ripassarle per un maggior numero di volte, almeno il doppio che per una normale verniciatura a spruzzo. Considerata la resa del prodotto, il costo della bombola risulta perciò piuttosto elevato e rende assai poco economica la verniciatura di superfici ampie o di oggetti a forma poco compatta.
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La verniciatura si esegue con gli accorgimenti già descritti in precedenza, ricordando inoltre che, prima di cominciare a premere il pulsante che aziona il getto, occorre agitare energicamente la bomboletta per almeno un minuto, per dar modo ai vari componenti contenuti all’interno di mescolarsi in modo omogeneo. La giusta distanza dalla superficie da verniciare è solitamente di circa 30 cm; le eventuali diverse istruzioni per l’uso sono sempre indicate caso per caso. Una confezione non completamente utilizzata richiede come unica manutenzione la pulizia della valvola di emissione, che si effettua capovolgendo la bombola e premendo il pulsante fino a che fuoriesca solo gas. In seguito la bomboletta va conservata al riparo dalle fonti di calore.