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Sia nel campo dell’arredamento sia in quello dell’abbigliamento molto spesso un capo si sceglie proprio in base al colore e al suggestivo disegno. Di questo sono consapevoli i creatori di moda, costantemente alla ricerca di idee per caratterizzare la loro produzione. Non sempre però, pur nella vasta gamma di ciò che offre il mercato, si riesce a trovare quel che si desidera, perlomeno ad un prezzo, nonché conveniente, almeno equo. Fare da soli in questo campo non è difficile, è sempre divertente e, se entra in gioco una certa abilità istintiva, può dare risultati sorprendenti. Cuscini, tovaglie, copriletto, tende, grembiuli, magliette, ormai vecchiotte possono assumere una nuova freschezza con pochi tocchi di colore.
Di norma i tessuti più adatti ad essere colorati sono quelli chiari in fibre naturali (cotone, canapa, lino, seta, lana anche nelle versioni “miste”); salvo rare eccezioni le fibre sintetiche possono essere presenti al
massimo in una percentuale del 40 – 50 per cento. Se la natura delle fibre è incerta conviene sempre, prima di iniziare il lavoro, sperimentare i colori sul tessuto per controllarne l’effetto. Le stoffe “apprettate” vanno sempre lavate (e stirate) prima di colorarle, se non si vuole che al primo lavaggio insieme all’appretto se ne vada anche una parte della tinta.
Come si intuisce, è importante che le tinte da utilizzare su tessuto siano indelebili e inalterabili alla luce e ai ripetuti lavaggi, anche in acqua calda. I vari prodotti in commercio non sono tutti equivalenti da questo punto di vista; è quindi importante, al momento dell’acquisto, assicurarsi che siano idonei all’uso che si vuol farne, considerata la destinazione del capo che si desidera tingere o decorare.
Come scegliere i colori per i tessuti
Le pitture per tessuti sono un’ottima soluzione per personalizzare capi di abbigliamento, accessori e arredi. Tuttavia, scegliere la pittura giusta è fondamentale per ottenere risultati di qualità. Segui questi passi per scegliere la pittura per tessuti ideale:
Identifica il tipo di tessuto
Prima di tutto, determina il tipo di tessuto su cui intendi lavorare. Ogni tessuto ha proprietà diverse e può richiedere tipi di pittura diversi. I tessuti più comuni sono cotone, seta, lino, poliestere e misti.
Scegli la pittura giusta per il tessuto
Le pitture per tessuti si dividono principalmente in due categorie: a base d’acqua e a base di solvente. Le pitture a base d’acqua sono generalmente più facili da usare e pulire, mentre quelle a base di solvente sono più resistenti e adatte a tessuti sintetici.
-Pittura a base d’acqua: Ideale per tessuti naturali come cotone, seta e lino. Sono atossiche, inodore e generalmente più ecologiche. Asciugano rapidamente e offrono una finitura opaca o semi-opaca.
-Pittura a base di solvente: Adatta per tessuti sintetici e misti come poliestere e nylon. Sono più resistenti all’acqua e alle macchie ma possono essere più difficili da lavorare e richiedono una ventilazione adeguata.
Valuta la consistenza e l’opacità
Le pitture per tessuti variano anche in termini di consistenza e opacità. Per un’applicazione uniforme e una copertura completa, scegli una pittura più densa e opaca. Se desideri un effetto più leggero e traslucido, opta per una pittura più fluida e trasparente.
Verifica la resistenza al lavaggio
Assicurati che la pittura scelta sia resistente al lavaggio e non sbiadisca o si deteriori con il tempo. Controlla le istruzioni del produttore riguardo la modalità di fissaggio della pittura e la cura del tessuto dipinto.
Considera il metodo di applicazione
Le pitture per tessuti possono essere applicate con pennelli, spugne, rulli, stencil o timbri. Scegli una pittura adatta al metodo di applicazione che preferisci e assicurati di avere gli strumenti e le attrezzature necessarie per il tuo progetto.
Sperimenta con effetti speciali
Esistono pitture per tessuti con effetti speciali come glitter, metallizzati, fluorescenti o fosforescenti. Valuta l’utilizzo di questi prodotti per aggiungere un tocco unico ai tuoi progetti.
Acquista campioni e prova su pezzi di tessuto
Prima di procedere con il progetto finale, è consigliabile acquistare campioni di diverse pitture e testarli su pezzi di tessuto simili a quelli che intendi utilizzare. Questo ti aiuterà a capire come la pittura si comporta sul tessuto e a trovare la combinazione ideale per il tuo progetto.
Leggi le recensioni e chiedi consigli:
Fai ricerche online e leggi le recensioni sui prodotti per avere un’idea delle esperienze di altri utenti. Inoltre, chiedi consigli a persone esperte o appassionate di pittura su tessuti, come amici, membri di gruppi online o addetti ai lavori in negozi specializzati.
Tieni conto del budget:
Le pitture per tessuti variano in termini di prezzo, a seconda della marca, della qualità e del tipo di prodotto. Stabilisci un budget per il tuo progetto e cerca una pittura che offra il miglior rapporto tra qualità e prezzo.
Ultimo aggiornamento 2024-11-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
COLORARE I TESSUTI CON I COLORI COPRENTI
Appartengono a questa categoria tutti i prodotti da applicare sul tessuto a pennello o con altri sistemi analoghi (tampone, spruzzo o altro). Sono colori liquidi, già pronti all’uso e venduti in piccoli flaconi, da agitare bene prima dell’uso. Le varie tinte, tutte piuttosto intense, sono miscelabili tra di loro e con il bianco per ottenere tutte le gradazioni e tonalità desiderate. Esistono anche delle qualità particolarmente coprenti, che danno buoni risultati anche su stoffe a fondo scuro. Quando occorre allungare il colore senza modificarlo sostanzialmente, vi si aggiunge l’apposito liquido incolore (medium) che contiene il medesimo legante. L’aggiunta di diluente serve invece a rendere la tinta più trasparente: nello stesso tempo tenderà a sbavare, fornendo una coloritura sfumata e non più a contorni netti. A decorazione ultimata e ben asciutta in genere i colori devono essere “fissati” passando il ferro da stiro piuttosto caldo sul rovescio del tessuto.
Per dipingere a pennello valgono considerazioni analoghe a quelle fatte a proposito della ceramica: prima di cimentarsi in un vero e proprio lavoro bisogna esercitarsi un po’ la mano. Riportare il disegno sul tessuto non presenta difficoltà. Si possono usare speciali matite, con le quali ricalcarlo su carta trasparente; ponendo poi la faccia disegnata a contatto con il tessuto nella giusta posizione e ripassando con il ferro da stiro il disegno risulterà trasferito. In alternativa si può, dopo aver ricalcato il disegno su carta trasparente, praticare con uno spillo una fitta serie di forellini lungo il contorno, poi appoggiare la carta sulla stoffa e strofinare con un piccolo tampone cosparso di carboncino, che passerà dai piccoli fori lasciando una traccia ben visibile.
Riportato il disegno, il tessuto va teso, possibilmente su un telaio o quantomeno su una tavoletta di legno per mezzo di qualche puntina. Al disotto va sistemato un foglio di carta assorbente (odi sottile spugna sintetica) per assorbire il colore in eccedenza. Per prima cosa conviene tracciare i contorni del disegno con un pennello morbido e a punta sottile, procedendo poi, colore per colore, a stendere le varie campiture partendo dal centro verso il contorno: in tal modo si eviterà di debordare. In linea generale è consigliabile iniziare dai toni più chiari, stendendo sempre il colore in strato sottile per non creare ispessimenti. Se la zona da trattare con lo stesso colore è piuttosto ampia si può incontrare qualche difficoltà nell’ottenere una campitura uniforme. Meglio quindi orientarsi su soggetti piuttosto “mossi” che traggono vantaggio estetico dagli effetti di striatura.
Ad alcuni di questi colori si può aggiungere dell’acqua (nella proporzione del 40 per cento circa) in modo da poterli applicare facilmente a pennello anche su ampie superfici. Cospargendoli subito dopo di sale grosso, si ottengono particolari effetti di chiaroscuro in quanto il sale assorbirà insieme all’acqua anche parte del colore nei punti di contatto con il tessuto. Su un fondo del genere potrà in seguito essere riportata, se si vuole, una qualunque decorazione.
L’impiego di sagome opportunamente ritagliate in fogli di cartoncino tipo Bristol (o, meglio, di plastica trasparente abbastanza rigida) consente di realizzare, con molta facilità, simpatiche decorazioni. A seconda di come verrà eseguita la sagoma potrà dare origine a una figura in positivo, cioè con il colore steso all’interno della zona ritagliata oppure in negativo, colorando tutt’attorno. Con questo sistema, particolarmente indicato per tessuti a trama grossa o pelosi, si ha il vantaggio di poter ripetere a piacere lo stesso motivo, anche in colori diversi, semplicemente spostando la sagoma nella posizione stabilita.
Dopo aver provveduto a tendere il tessuto, conviene fissarvi la sagoma con qualche puntina da disegno. Per stendere il colore serve un pennello piuttosto duro, a setole corte di uguale lunghezza da intingere moderatamente e tamponare sulla superficie da dipingere: a seconda delle preferenze si potrà insistere fino ad ottenere un colore uniforme, limitarsi a un effetto più o meno “puntinato” oppure raggiungere dei risultati di chiaroscuro colorando una certa parte più
intensamente di un’altra.
La coloritura può essere fatta anche con l’aiuto di un piccolo rullo morbido oppure a spruzzo per mezzo di un semplice aerografo “a fiato”, del tipo usato da disegnatori e grafici, mantenuto alla distanza di 30 cm. In ogni caso prima di sollevare la sagoma bisogna attendere che il colore sia ben asciutto, per non rischiare di produrre sbavature.
La stampa con tamponi è un altro semplice sistema per decorare la stoffa con motivi più volte ripetuti. Il disegno, che per i primi tentativi dovrà essere schematico, si può incidere su una delle apposite tavolette di linoleum o anche, molto più semplicemente, su una patata tagliata a metà. Con un coltellino si incide sulla patata la forma voluta dandole un rilievo di circa un centimetro e tenendo conto che il disegno risulterà invertito in modo speculare; quindi si preme più volte il tampone così realizzato su un pezzo di tessuto o un fazzoletto di carta per eliminare l’eccessiva umidità. Il disegno in rilievo deve essere (con un pennello) uniformemente cosparso con un sottile strato di colore e quindi ben pressato sul tessuto: per impratichirsi della tecnica (ma anche per valutare preventivamente il risultato) conviene fare qualche prova di stampa prima di passare al lavoro vero e proprio. Quando il motivo deve essere ripetuto con diversi colori è consigliabile predisporre altrettanti tamponi, con i quali si potrà procedere più rapidamente e con un miglior risultato.
Per i tessuti sintetici, refrattari per la maggior parte dei colori per stoffa, esistono dei nuovi prodotti con i quali è possibile riportare direttamente qualunque disegno eseguito a parte con uno dei sistemi fin qui visti. Si tratta molto semplicemente di disegnare il motivo decorativo su un foglio di carta, colorarlo con questi speciali colori e lasciarlo asciugare; applicare il foglio sul tessuto, col disegno rivolto in basso. Passandovi il ferro da stiro ben caldo, la decorazione resterà indelebilmente impressa. Allo stesso modo si potranno utilizzare anche sagome già pronte che lasceranno su la loro caratteristica impronta nel colore con cui sono state preventivamente cosparse.
COLORARE I TESSUTI CON LE TINTURE
Sono colori, generalmente in polvere, da sciogliere in acqua seguendo le istruzioni. Si ottiene così un liquido colorante nel quale va immerso per il tempo necessario il capo da tingere, mantenendolo in movimento e infine risciacquandolo, con abbondante acqua corrente, e stirandolo mentre è ancora umido. Questo procedimento (che a seconda dei prodotti va eseguito a caldo o a freddo e con differenti tempi di immersione) abilmente sfruttato e con l’impiego di qualche semplice accorgimento può dare ottimi risultati. Le varie tinte, il cui costo è sempre modesto, possono essere mescolate a piacere per ottenerne altre, così come si può tingere più volte lo stesso tessuto con diversi colori, iniziando ovviamente dal più chiaro, in modo che risultino variamente distribuiti. Alcune marche prevedono che, a tintura ultimata, il capo venga trattato con un apposito prodotto fissativo che aumenta la resistenza delle tinte al lavaggio, anche in lavatrice.
Tinture con nastro di rafia. Raccolta la stoffa, si eseguono con la rafia alcune legature distanziate a piacere; in seguito alla legatura resterà visibile una serie di cerchi concentrici a disegno irregolare e sfumato. Oppure si appoggiano su vari punti del tessuto delle sferette, dei sassolini o altro e li si lega nella stoffa con qualche stretto giro di rafia, ottenendo dei motivi circolari più o meno grandi
Nodi. Se eseguiti sollevando qua e là il tessuto attorcigliandolo su se stesso danno luogo a chiazze chiare pressoché rotonde e variamente sfumate. Quando invece è tutta una striscia di stoffa ad essere attorcigliata e annodata in vari punti, ne deriva una decorazione a strisce variegate in chiaroscuro, con andamento ondeggiante. Nel tingere una sciarpa si possono ad esempio eseguire più nodi a distanza regolare nel senso della lunghezza; per un foulard quadrato, un nodo al centro ed altri ai quattro lati.
Piegature. Si stende il tessuto su un tavolo e lo si piega “a fisarmonica”, legando poi il pacchetto così ottenuto con stretti giri di rafia o mantenendolo piegato con mollette per stendere il bucato. Dopo il bagno di colore il tessuto risulterà decorato con motivi il cui allineamento sarà lo stesso dato alle pieghe.
Marmorizzazione. Per ottenere una tintura a chiazze distribuite abbastanza regolarmente su tutto il tessuto occorre gualcirlo in modo da ridurlo ad una palla dura ben fissata con varie legature di rafia. Volendo si possono utilizzare più colori, beninteso ripetendo ogni volta il procedimento di ciascuna immersione.